Jovanotti. Mai dentro mai fuori by Michele Caporosso;

autore:Michele Caporosso; [Wad Caporosso, Michele]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Musica
ISBN: 9788862316972
editore: eDigita srl.
pubblicato: 2014-10-22T22:00:00+00:00

Una scritta: suck my ink.

Un inchiostro indelebile che attecchisce su qualsiasi superficie, forse anche sulla pelle della televisione.

Televisione, quella italiana, che ha raggiunto il culmine della sua esposizione sessuale, cioè il prossimo step può solo essere: trasmettere pornazzi da mattina a sera. Idea che piace molto alla gente. Anche agli intellettuali e ai radical-chic. Il fatto stesso che poco prima o poco dopo un telegiornale – e a volte durante – appaia un’allegra ragazza che al posto della mutandina ha un filo interdentale acquieta le giornate incasinate di chiunque.

E persino le giornate piatte di tutti gli altri.

È questo il livello della comunicazione in Italia, oggi.

Colpa di, indovinate un po’?

Delle donne?

Che le trovi puttane e le lasci un secondo dopo madri?

Di Carmelo Bene che diceva frasi così?

No, meglio non fare i nomi, meglio vergognarsi e basta.

Meglio apparire alla Madonna.

E salvarsi.

Tanto: si nasce e si muore soli, il che è già un eccesso di compagnia.

I bianchi, i neri, la religione

il pessimismo della ragione

la foto di gruppo, il primo giorno di scuola

liberta di movimento, liberta di parola

le otto principesse e i settecento nani

le armi gli scudi, i diritti umani

i corvi che gracchiano “rivoluzione”!!

però non c’è pietà e non c’è compassione

il sangue si coagula sul pavimento

si inceppa l’articolazione del movimento

la voce che balbetta la speranza che inciampa la capra che crepa la capra che campa

la giornalista scrittrice che ama la guerra

perché le ricorda quando era giovane e bella

amici e nemici, che comodità

villaggi di fango contro grandi città

Un matto, che penso sia americano, si è fatto il giro del mondo col culo poggiato su una mongolfiera. Che oltre il romanticismo e il coraggio è un po’ una presa di posizione contro il sistema dei trasporti di tutto il mondo. Del resto, prima che fossero macchine, queste cose che ci portano in giro erano cavalli. L’invenzione vera non è stata l’automobile, ma la ruota. Cioè un bel giorno uno molto famoso pensò: «Sta cosa di andare a cavallo mi dà noia, cambiamo». E da quel momento l’utilizzo quotidiano del cavallo ebbe una decrescita incredibile fino a diventare, oggi, un hobby domenicale o uno sport. In cui per esempio Varenne, lo stallone più famoso del mondo, forse, ha corso proprio l’altro giorno la sua ultima gara.

Ha vinto troppo.

E darla troppo per vinta è sbagliato.

È su questo principio che il Senato lo scorso 18 dicembre ha rafforzato l’articolo 41bis, cioè cazzi amari in carcere per mafiosi e terroristi.

La vita vale, dice Pinoxxxio nella traccia numero 6 di quest’ultimo album. Che tra l’altro avrebbe voluto chiamare VITA, MORTE E MIRACOLI, ma per una lamentela del musicista Massimo Bubola, che nel 1989 pubblicò un disco omonimo, il titolo è diventato quello che sappiamo.

E forse è pure meglio. Anzi, lo è sicuro.

Quest’anno Pinoxxxio ha suonato molto in Italia, ma anche in diversi festival europei: al Wiesen Festival in Austria, al Gurtenfestival in Svizzera o al Das Fest di Karlsruhe, in Germania. E la band, che ha dato il benvenuto a Giovanni Allevi, è diventata ancora più efficiente che in passato: banjo, tastiere elettropop, sax, coriste angloafricane, congas, timbales, bata.

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